“Con orgoglio possiamo affermare che la nostra regione ha acquisito il ruolo di leader del mercato con ben 11 milioni di ettolitri di vino prodotti nel 2018”, ha spiegato Filippo De Miccolis, presidente della Coldiretti di Brindisi. Inoltre, i vini prodotti da aziende private e cooperative, della provincia di Brindisi, a Verona sono stati particolarmente apprezzati dagli operatori del settore. Tuttavia, si vedrà nei prossimi mesi se i contatti diventeranno contratti. In questo scenario internazionale le produzioni di questa terra si sono imposte positivamente tra gli operatori. Come, ad esempio, le Cantine di San Pancrazio Salentino che si sono distinte ricevendo due premi.
Due importanti riconoscimenti che hanno gratificato gli sforzi del management e gli investimenti in tecnologie. In particolare il Rosalbòre e il Rivo di Liandro Riserva. Rosalbòre, unico rosato ricavato da uve Negroamaro, è stato premiato nella guida “5 Starwines 2019”. Si tratta di un vino rosato Dop Salice Salentino fresco con un bouquet sensazionale che ha deliziato gli esperti della giuria del concorso. Degno di nota anche il Rivo di Liandro, Doc Salice Salentino Riserva, ottenuto anch'esso da uve Negroamaro selezionate e vinificate secondo il disciplinare di produzione con circa 12 mesi di affinamento in barrique di rovere francese.
“Un traguardo prestigioso frutto di un lavoro incentrato sulla qualità che accresce l'interesse di nuovi buyer internazionali, esperti e wine lovers, assidui visitatori dello stand”, ha precisato il presidente Coldiretti che ha tenuto a fare notare come queste gratificazioni sono il frutto di un percorso che evidenzia il lavoro e gli sforzi dei “300 soci della cooperativa che ogni giorno curano con attenzione e dedizione i propri vigneti. Coldiretti crede molto nelle cooperative, fondamentali per acquisire mercati sempre più ampi e competitivi”. In questo “Festival del gusto” anche la città di Brindisi è stata presente con piccole, ma non meno importanti, cantine. Come, ad esempio, le Cantine Botrugno che rappresentano un patrimonio di tradizione e cultura del vino sempre rappresentativo e distintivo del territorio, mantenendo una bellissima cantina in città permettendo, così, di creare una forte attrattiva turistica.
“Al Vinitaly 2019 abbiamo fatto degustare in particolare 5 cru del terroir Brindisi per evidenziare le distintività del Negroamaro, del Susumaniello, del Primitivo, della Malvasia nera e dell’Ottavianello”, ha spiegato Sergio Botrugno che ha tenuto a mettere in evidenza come “il Salento ha acquisitola consapevolezza di una indiscutibile rappresentazione di rapporto qualità-prezzo concorrenziale in un contesto sempre più internazionale”. Particolarmente ricercati i vini da “entry level” per i mercati dell’Est. Packaging sempre in evoluzione con nuove aziende agricole che si cimentano in questa ribalta internazionale testimoniando un fermento anche in tutto l’indotto che attorno vi lavora o si rapporta. “Coldiretti Brindisi crede molto nelle potenzialità della filiera vitivinicola in quanto essa può essere, come spesso è, settore trainante per tutto il territorio ed elemento fondante per un turismo destagionalizzato e di qualità”, ha concluso il presidente De Miccolis.